CUCINA EBRAICA
CIBI
TRADIZIONALI EBRAICI
ZUPPA
DI MAZTOH
Ci
sono poche pietanze perfette quanto queste deliziose palline di
carboidrati, immerse nel brodo. La ricetta tradizionale delle palline
di Matzoh (ovvero, il pane azzimo) richiederebbe l’uso dello
strutto, ma i vegetariani (e tutti coloro che amano una cucina più
leggera) possono cavarsela benissimo anche senza
TRECCIA
DI CHALLAH
Potrete
comprarla in supermercato oppure preparare questa
deliziosa treccia
di pane con le uova a casa, se avete 3 o 4 ore
libere. La challah
tradizionale è croccante e dorata fuori e soffice
dentro. Potete
farla con la macchina per il pane o a mano;
aggiungervi l’uvetta o
le gocce di cioccolato. Qualunque sia la
vostra versione, fatene di
più! La challah, infatti, si congela bene,
per cui potrete
riutilizzarla, ad esempio, per preparare degli squisiti
French toast
per la colazione del sabato mattina.
SHAKSHUKA
piccante
Gli
Ebrei tunisini vennero incaricati di portare la shakshuka in
Israele;
tuttavia, è incerto il luogo preciso in cui sia nato questo
piatto
(alcuni ritengono in Tunisia, altri in Libia). Attualmente
questa
pietanza a base di uova è diffusa sia nel Nord Africa, sia nel
Medio
Oriente (Algeria, Egitto, Iraq, Libia e Marocco). In sostanza,
la
ricetta classica è a base di uova in camicia, immerse in una salsa
di pomodoro piccante, ma esistono anche altre varianti.
LATKES
DI PATATE CROCCANTI
Questi
piccoli pancakes di patate vengono fritti, in occasione
dell’antico
miracolo dell’Hannukah (un’importante festività
ebraica, detta
anche “Festa delle Luci”). La storia narra che nel 164
A.C. gli
Ebrei, dopo aver vinto la ribellione contro i loro governanti
siriani, scoprirono che il loro tempio sacro era stato profanato.
Avevano olio d’oliva, in quantità sufficiente ad accendere la
Menorah (lampada ebraica a sette bracci) per un solo giorno, ma
miracolosamente le candele rimasero accese per otto giorni, dando
loro il tempo necessario a rifornire il loro approvvigionamento.
Dunque, in onore di quell’olio miracoloso, gli Ebrei friggono in
abbondanza. Serviteli con salsa di mele, panna acida o salsa di mele
ai mirtilli.
BAGARZAN
PICCANTE
Questo
piatto
vegetariano
presenterà
un gusto migliore se
preparato in anticipo così che i sapori possano
amalgamarsi bene e
sprigionarsi dall’asprezza originale. E’
un’insalata di bulgur
(ovvero,
di grano spezzato) dolce e salata, solitamente fatta con
melassa di
melagrana, noci e spezie in abbondanza. Preparatela di
sabato mattina
per poi servirla qualche ora più tardi, per il pranzo.
TAHDIG
CROCCANTE
Se
tendete a bruciare accidentalmente il riso, allora dovete
assolutamente imparare a cuocerlo secondo il delizioso metodo
persiano: facendo il chelo (piatto a base di riso con stufato) con il
tahdig, ovvero riso cotto secondo il sistema di cottura “pilaf”
con
riso croccante e bruciacchiato dal fondo della pentola (“tahdig”
significa appunto “fondo della pentola” in lingua Farsi).
Esistono
svariate versioni per questa pietanza, quale quella
vegetariana, con
fagioli e aneto o con patate, visto che la cosa che
rende in assoluto
più deliziosa una pietanza a base di un unico
carboidrato è avere
DUE carboidrati insieme!
CHOLENT
CALDO
Il
cholent, il “piatto originale cucinato lentamente”, trae le sue
origini dal divieto di lavorare – e di cucinare – durante lo
Shabbat
ebraico (il sabato). E’ nella ricerca di un pranzo caldo
per questa
occasione che nasce questa pietanza a preparazione lenta:
si
potrebbe, infatti, cominciare a prepararlo il venerdì prima del
tramonto per poi goderselo il sabato a pranzo. Mentre molte
persone
considerano il cholent un piatto tradizionale della cucina
dell’Europa orientale, in realtà trae le sue origini dal Medio
Oriente, attraverso il Nord Africa e in Spagna. Il risultato è che
ci
sono innumerevoli tipi di cholent, quali il tbit iracheno, fatto
con il
pollo, lo stufato d’agnello marocchino, la versione
ungherese a base
di manzo, verdure e fagioli. Tuttavia, anche la
semplice ricetta di
famiglia può essere tutto ciò di cui avrete
bisogno. E c’è anche una
buona notizia per i vegetariani: ci sono
molte versioni del cholent
che non richiedono l’uso di carne.
TRIANGOLI
DI HAMANTASCHEN
Gli
hamantaschen, conosciuti come oreilles d’aman ai francofoni,
sono
biscotti triangolari, farciti di confettura, preparati per
celebrare
la festività di Purim (il digiuno ebraico). La forma dei
biscotti
ricorda quella del cappello o delle orecchie di Haman, il
cattivo che
provò ad uccidere tutti gli Ebrei della Persia, ma fallì. Il
digiuno si celebra, indossando costumi vari, bevendo e mangiando
questi biscotti. Prepararli è talmente facile che potreste
coinvolgere
anche i vostri bambini. Basta infatti preparare l’impasto
con la
ricetta consueta per poi farcirli con qualsiasi ingrediente:
dai
tradizionali semi di papavero, alla confettura di albicocca, al
cioccolato
MAROR
DI RAFANO
Durante
la Pasqua, gli Ebrei mangiano il rafano per ricordare
l’asprezza
con cui i loro antenati condussero le loro vite come
schiavi in
Egitto. Eppure, il rafano è anche troppo dolce per render
loro
giustizia; inoltre è davvero semplice da preparare, per cui,
invece
di comperarlo, potreste mangiarlo per un anno intero. Basta
perché
potrebbe bruciarvi le cavità nasali fino al midollo (qualcuno
consiglia addirittura di indossare gli occhiali da sci, cosa che non
è
affatto un cattivo suggerimento). Tornando alla ricetta, potreste
preparare il maror, mescolando frutta secca, vino e mela dolce per
rappresentare la malta che gli schiavi dovevano usare per costruire
le piramidi.
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